Le Fattorie didattiche e l’agricoltura sociale, sono protagoniste di una crescita importante, sia in termini di offerta, sia di interesse e attenzione da parte della domanda della società, per le potenzialità che esprimono e lasciano intravedere. (fonte “Rapporto Agriturismo e multifunzionalità 2020”)
Questi percorsi molto spesso affiancano l’agriturismo e ne potenziano l’azione e le ricadute positive nei territori e nelle comunità locali, dimostrando la loro forte attualità in termini di possibili risposte ai bisogni delle persone più fragili e/o più direttamente coinvolte e colpite dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria.
Le fattorie didattiche quest’anno, infatti, hanno erogato il servizio di centro estivo da giugno a settembre, spesso in collaborazione con enti e terzo settore, riorganizzando l’offerta per piccoli gruppi, adeguando spazi e strutture alle norme e ai protocolli di sicurezza. Il centro estivo che tradizionalmente è un’attività ricreativa ed educativa a contatto con la natura, quest’anno ha assunto nuove e molteplici valenze: il recupero della dimensione educativa, sociale e relazionale da parte dei bambini, interrotta con la “quarantena” e la chiusura delle scuole in presenza; il recupero delle attività all’aria aperta, dell’esercizio fisico, del contatto con la natura, anche in questo caso limitato per molti mesi a causa del lockdown; la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro all’interno delle famiglie.
Alcune aziende agrituristiche hanno sperimentato l’accoglienza di persone affette da Covid-19 o in uscita da periodi di quarantena obbligatoria, organizzando soggiorni e attività all’aria aperta finalizzate al recupero psico-fisico.
Lo evidenzia il “Rapporto Agriturismo e multifunzionalità 2020” realizzato nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale.
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